L’anca, l’articolazione coxo-femorale è una delle più importanti articolazioni del nostro corpo e spesso oggetto di protesi.
La testa liscia e sferica del femore si inserisce perfettamente nel cotile (cavità a forma di coppa). Il tutto avvolto da legamenti molto resistenti che rendono stabile questa articolazione che deve sostenere il peso della parte superiore del corpo umano.

L’ARTROSI D’ANCA
L’anca è sottoposta a notevoli sollecitazioni ed è frequente che possa subire alcuni cambiamenti che ne pregiudicano il funzionamento. L’artrosi è una delle più frequenti patologie di questa articolazione. La testa femorale diventa irregolare e provoca danni a tutto il complesso articolare, con conseguente dolore e rigidità.
Per questo motivo, quando il danno articolare è irreversibile, si pone il problema di sostituire l’articolazione con l’inserimento di una protesi.
Il momento giusto è quando le cure mediche e fisioterapiche non sono più in grado di tenere sotto controllo i sintomi e il limite funzionale che si determina cambia in maniera rilevante la qualità della vita di una persona. La protesi d’anca è necessaria in tutte le coxartrosi primarie e secondarie (queste ultime sono riconducibili a displasia congenita, a postumi di frattura o a postumi di necrosi della testa del femore). E’ costituita da 4 componenti: il cotile, l’inserto cotiloideo, la testa femorale e lo stelo femorale.
La protesi può essere posizionata tramite diverse vie chirurgiche. L ‘accesso mini-invasivo anteriore o postero-laterale è preferito nella maggiorparte dei casi, con stabilizzazione della protesi senza cemento. Infatti, il rivestimento poroso della protesi, permette l’integrazione completa con l’osso circostante.
Esami pre-operatori nei giorni precedenti il ricovero:
- Ematochimici
- Cardiologici
- Accertamenti radiodiagnostici
- Visita anestesiologica
